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venerdì 5 giugno 2020

SHOKU SINDK: L'APPASSIONANTE VICENDA DI UN SINDACO CONTADINO


di
Mario Gaudio

Shoku Sindk (Il compagno sindaco) nasce, nell’intento dello scrittore Damiano Guagliardi, come libro-intervista sulla figura di Damiano Bua, classe 1930, sindaco di San Cosmo Albanese (Strigari) dal 1971 al 1988 ed esponente di spicco della vita politica e delle lotte sociali del piccolo borgo arbëresh nel secondo dopoguerra.
Tuttavia, come accade spesso nell’alchemico fluire della parola letteraria, l’opera trascende l’idea originaria dell’autore per imboccare nuove strade interpretative, le quali si trasmutano in piacevole sorpresa per il lettore e diventano – al contempo − croce e delizia per il critico.
In virtù di questo processo, l’apparentemente semplice testo redatto da Guagliardi oltrepassa il livello dell’amabile conversazione assumendo, di volta in volta, le sembianze del volume storico, del saggio sociologico e del pamphlet politico. 
La natura camaleontica del libro non comporta comunque alcun appesantimento della lettura: ne sortisce piuttosto un effetto contrario che meglio focalizza la figura di questo sindaco-contadino ed evidenzia l’incisività delle sue scelte amministrative.
Al centro della narrazione c’è il piccolo abitato arbëresh di San Cosmo Albanese, località a vocazione agraria, ma priva di sviluppo per diversi decenni a causa della piaga del latifondo.
Shoku Sindk
di Damiano Guagliardi
In un simile contesto di estrema difficoltà economica, si inserisce l’operato di Damiano Bua, la cui tempra umana e politica si forma, con costanza e sana testardaggine, in mezzo alle asperità di vita presenti in queste contrade.
Sebbene abbia frequentato soltanto le scuole elementari – a causa della guerra che l’Italia si ritrovò a combattere in seguito alle scellerate ambizioni mussoliniane –, Bua ha approfondito da autodidatta i suoi semplici studi e, spinto da inappagabile curiosità, ha costruito la propria formazione leggendo con bramosia i romanzi dell’epoca mentre ritornava, a dorso d’asino, dai campi e dalle estenuanti giornate di lavoro agricolo, esempio edificante – senza intento polemico – per numerosi studenti ipertecnologizzati dei nostri giorni, incapaci di godere appieno degli enormi benefici dell’istruzione scolastica.
Questa tenacia caratteriale è stata poi incanalata nell’attività politica e sindacale attraverso l’impegno presso la Camera del Lavoro e l’appassionata militanza nel Pci.
Le pagine di Shoku Sindk mostrano con chiarezza una forma di politica ormai scomparsa, ignara dei sondaggi e lontana dai grafici e dalle statistiche, ma vicina ai bisogni concreti della gente e di una comunità che, a conti fatti, ha usufruito delle brillanti intuizioni di Damiano Bua. A tal proposito, basta citare, a mo’ di esempio, quel compromesso storico ante litteram – ricordiamo, per inciso, che tale processo politico si verificò, a livello nazionale, solo a partire dagli anni Settanta – che riunì, in occasione delle elezioni municipali del 1962, i comunisti e i democristiani più progressisti di San Cosmo Albanese sotto il comune simbolo civico del Campanile.
Il libro-intervista di Guagliardi diventa occasione per presentare una galleria di personaggi che, con le loro microstorie, hanno contribuito a lasciare una traccia nella macrostoria meridionale. Compaiono, nello scritto dell’autore e nelle parole dell’intervistato, figure come quelle del poeta Zef Serembe, del politico Terenzio Tocci, del cantautore Cosmo Rocco e della pasionaria Adelina Visciglia che, negli anni Sessanta, capeggiò la protesta delle raccoglitrici di olive al fine di ottenere una remunerazione più equa dai proprietari terrieri.
Damiano Bua, sindaco di San Cosmo
Albanese dal 1971 al 1988
Un velo di tristezza affiora dalla lettura della vicenda di Cosmo Azzinari che, eletto sindaco durante la tornata elettorale del 1962, subito dopo aver prestato giuramento presso la Prefettura di Cosenza, trovò la morte in un tragico incidente automobilistico sulla strada di Apollinara.
Non mancano i resoconti delle esperienze culturali, politiche e umanitarie che videro impegnato Damiano Bua in Albania e un’ampia parentesi in cui sfilano gli illustri personaggi da lui ospitati a San Cosmo Albanese nel corso degli anni.
Una nota a parte, carica di tenerezza, merita l’inseparabile moglie di Bua, Maria Giuseppa Elmo (Marxhuzepa), recentemente scomparsa, che, stando alla narrazione, ha rappresentato per l’anziano sindaco-contadino il fidato e discreto sostegno nelle più disparate occasioni.
In ultima analisi, Shoku Sindk sintetizza accuratamente la vita di un uomo politico incardinato profondamente nella realtà di un piccolo centro arbëresh che diviene, con le sue problematiche, l’emblema stesso di una regione bella e sventurata come quella calabrese.
Al suo autore, Damiano Guagliardi, va il merito di aver raccontato una storia d’altri tempi con punte di marcato realismo pasoliniano e un linguaggio gradevole alla lettura e significativo nelle immagini.
Spezzano Albanese (Spixana), 17/IX/2019

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